lunedì, giugno 05, 2006

Dai diamanti non nasce niente... (Dissertazione)

"Ama e ridi se amor risponde, piangi forte se non ti sente, dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori..."
Qualcuno, io so chi, ha lasciato questo commento "radical chic" ad un mio post, e queste parole - tratte da una splendida canzone di Fabrizio De André, Via del Campo - mi hanno fatto molto pensare. Non perché non siano belle, certo l'amore così su due piedi è più importante di un diamante, certo il letame favorisce la crescita dei fiori, mentre se sotterri un diamante non favorisci nulla. Dal diamante, fisicamente, non nasce assolutamente niente. Quindi chi ama le gemme, stando a questo commento, tendenzialmente non ama l'amore, non ama la vita. E' un materialista. Ama qualcosa di freddo, immobile, materiale, senz'anima.
Io (pur ringraziando con affetto l'autore del commento) non condivido assolutamente questa opinione. Cercherò di trasmettere la mia concezione metafisica delle gemme. Cercherò di trasmettere a voi, amici miei, la mia idea in base alla quale le proprietà fisiche (colore, indice di rifrazione, peso specifico, proprietà cristallografiche ecc.) delle gemme, non siano altro che la parte sensibile di proprietà e luminosità di ben altri Ordini.
Partiamo da una antica parola in sanscrito, asman: un'unica parola designava pietra preziosa e cielo, come se non ci fosse alcuna differenza fra una "fredda" gemma e il cielo dove per antonomasia risiedono gli dei, dove splendeva e splende il sole di giorno, e di notte si accendevano lontani fuochi di bivacco, le stelle, mentre la luna d'argento brillava e brilla tutt'ora impassibile. Come se le gemme fossero un'emanazione del cielo, forse la cristallizzazione della Parola di Dio (o comunque di una Volontà superiore).
Il diamante. Il solo nominarlo evoca una moltitudine di concetti ed immagini. Il diamante è un minerale, una sostanza cristallina naturale, la forma trasparente del carbonio puro. Il diamante è superbo, il re delle gemme, che lancia bagliori e simboleggia la forza e la purezza. Accompagna i fidanzamenti, la promessa di un amore eterno. È indomabile, la sostanza più dura che si conosca in natura. Si è formato nelle viscere della terra ed è arrivato a noi attraverso l’attività vulcanica. È probabile che sia anche la cosa più antica che abbiate mai posseduto, con buona approssimazione circa 4 miliardi di anni, di certo più di due terzi dell’età del nostro pianeta.
Oggi il diamante simboleggia ricchezza, durevolezza, qualità e rarità. Attraverso le diverse culture millenarie, il diamante è stato associato all’invulnerabilità, al fulmine, alla magia, alla guarigione, alla protezione, all’avvelenamento. La parola diamante deriva dal greco adamas, invincibile. Riuscire a tagliare un diamante (la sostanza più dura ripeto esistente in natura) per gli antichi rappresentò un passo evolutivo determinante. Non mi dilungherò su che cosa le antiche culture associassero al diamante, in termini di proprietà curative, talismaniche. Oggi si tende a tradurre il diamante, come ogni gemma, in termini di valore. Ma chi studia, anzi chi ama le gemme, capisce di essersi inserito in un contesto che va al di là della storia, al di là del tempo, del flusso caotico degli avvenimenti, ben al di là del loro valore commerciale. L’universalità delle gemme, la loro intrinseca superiorità alle cose contingenti, alla storia, alla vita, ne fa un elemento unificatore di tutte le Grandi Tradizioni.
So che cosa molti di voi pensano: comunque io vendo diamanti e altre gemme, quindi io in prima persona traduco commercialmente le pietre preziose tradendo questa mia filosofia. Niente di più sbagliato. Non c'è cosa al mondo che testimoni l'amore come un diamante. Gli occhi di una donna che accetta il dono di un diamante dal proprio uomo parlano d'amore. L'altro giorno, una donna cui avevo appena venduto un diamante da due carati, mi ha detto "lei fa il lavoro più nobile del mondo: rende felici le donne!"; niente di più vero, amiche ed amici miei. Quindi io vivo d'amore. Credetemi, e fatevi regalare una gemma dai vostri mariti.

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Quella frase era semplicemente l'inno ad un'antica amicizia, di una stagione densa di speranze, timori ed ideali...era semplicemente un modo per salutarti. La luce del diamante è meravigliosa se chi te la dona risplende di quella stessa luce negli occhi e nel cuore. Buona fortuna

4:32 AM  
Blogger Raoul Sapora said...

So che cos'era quella frase, e ti ringrazio per aver lasciato il tuo commento che ho davvero gradito. Spero tu stia bene. Un abbraccio e torna a visitare il mio blog.

9:17 PM  
Anonymous Anonimo said...

necessita di verificare:)

3:11 PM  

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