sabato, luglio 29, 2006

Oggi


Qui è ancora sabato ma in Italia, la mia dolce Italia, è già domenica. Sono appena rientrato dal lavoro. Ho avuto una discreta giornata; discrete vendite. Mercoledì ho avuto la migliore giornata da quando mi trovo qui. Ho venduto di tutto, ma soprattutto due diamanti piuttosto importanti. Un diamante da 3.26 carati taglio smeraldo ad una coppia statunitense che non avevo mai visto prima ed un diamante da 3.06 carati taglio smeraldo ad una coppia danese che era già entrata nel negozio quattro giorni prima, poi ha fatto il giro di tutti i gioiellieri di Nassau e infine ha comprato il diamante da me. Una grande soddisfazione, credetemi. In tutti e due i casi. La prima coppia perché non ha girato altre gioiellerie e si è fidata di me. La seconda perché ha girato altre gioiellerie ed è tornata da me. Ho creato la "diamond experience": vendere un diamante non è solo trasferire un oggetto meraviglioso da una cassaforte al dito di una donna, è piuttosto creare un momento magico, concretizzare un sogno, donare gioia. In tutti e due i casi si trattava di persone facoltose, anche perché qui si paga prima: davvero, prima paghi e poi ritiri (mi riferisco all'incastonatura, paghi prima di ritirare il diamante incastonato sulla montatura che hai scelto), nessuna eccezione. Qualcuno paga in contanti: ho avuto un cliente che ha estratto 35000 dollari in contanti da uno zainetto per pagare un diamante, tempo fa. Davvero, questo qui, per i diamanti, è un mercato incredibile. Ne vendi anche quattro o cinque al giorno, di quelli sopra il carato. Io sono davvero un grande in questo. Ho uno stile mio. Il bello è che ho sedotto le mie commesse, e tutte cercano di imitare quello che faccio. Anche questo per me è motivo di grande orgoglio: perché funziona. Ieri Michelle ha venduto tre tanzaniti allo stesso cliente. Sono quattro giorni che Angellica vende come una tigre, e aggredisce i clienti come faccio io, come io le ho insegnato. E Marissa, che è la più introversa di tutte, la più timida, sta sviluppando anche lei un buon fatturato. Credetemi, questa è una grande soddisfazione, perché io le sto formando, io ogni giorno trasmetto a queste ragazze la mia concezione della vendita di gioielleria, e funziona. Sono felici, forse non credevano neppure loro di riuscirci. Ancora Angellica, che mi da grandi soddisfazioni: l'altro giorno ero con una cliente, avevo capito che avrebbe comprato, ho teso la mano, aperta, e ho detto: "la terrò così fin quando lei non la stringerà e dirà: lo compro!". Beh, Angellica ora lo fa spesso, e ripete la stessa frase. Lo so, è solo una piccola cosa, ma sono riuscito a lasciare una traccia dentro di loro, ho aggiunto qualcosa alle loro vite, e, soprattutto, gli sto dando la possibilità di guadagnare molto denaro, trasferendo su di loro tutto o quasi tutto quello che so. Il concetto è semplice: non lasciare che un cliente esca senza aver comprato qualcosa. Ah... Devo raccontarvi un aneddoto: una settimana fa circa, è entrato nel negozio un cliente con la moglie e due figlie, che ha comprato un anello. Il cliente in questione è di origini siciliane, abita a New York e ha una gran brutta faccia. Quando ha pagato mi ha detto: "listen Raul, io pago ma se c'è qualcosa che non va io torno qui e ti vengo a cercare". L'ha detto con un brutto sorriso, e poi si è fatto fare una foto dalla figlia insieme a me. Io ho capito solo dopo. Credo tutti voi pensiate a quello che ho pensato anch'io quando me ne sono reso conto. Quindi, dovesse succedermi qualcosa, sapete che sono in fondo al mare con le scarpe di cemento. Ne ho parlato con Toni, ha detto che sono un bambino. Ne ho parlato con mia moglie, anche lei dubita dell'effettivo pericolo. Mio fratello (a proposito auguri fratellone) dice che mi stupreranno e che mi piacerà. Vabbeh, forse amplifico un po' gli eventi, ma vi assicuro che quel tizio metteva paura. Poi quella foto... Perché ha voluto una foto con me? Io, sia ben chiaro, ho la coscienza pulita, ma questo non esclude che qualcuno gli dica che ha pagato un prezzo troppo alto o, ancor peggio, che c'è qualcosa che non va. Non si sa mai. Vabbeh, era parecchio che non parlavo un po', mi lascio prendere la mano.
Voglio augurare buon viaggio a Luca e Laura, che lunedì, beati loro, tornano in Italia per cinque settimane perché il loro ristorante, il Café Matisse, chiude per ferie. Li saluto con un tenero abbraccio perché mi stanno proprio simpatici. Mi mancheranno. Festeggeremo insieme, domani, la loro partenza.
Torno a parlare del mio (senso del possesso) negozio, e delle mie commesse. La mia prima preoccupazione quotidiana è che loro assimilino i concetti che io trasmetto loro ogni mattina durante il training e che, soprattutto, loro portino a casa ogni giorno, OGNI GIORNO, almeno un centinaio di dollari ciascuna in provvigioni. Quindi: prima loro, poi io. Sono sincero. Ovviamente io ho la possibilità di guadagnare molto di più, e a volte, guadagno molto di più. Ci sono anche i giorni in cui pochi clienti varcano la soglia, ma ora siamo nella stagione più morta, quindi è normale. Comunque con loro gioco (o quanto meno sembro giocare) a carte scoperte: dico sembro giocare perché non mi posso fidare, un paio di loro sono delle vipere, odiano i bianchi (loro sono i veri razzisti a volte). Vi faccio un esempio: c'è una certa ?????, piuttosto brutta e maleodorante, con cui ho almeno quattro volte diviso le mie provvigioni di altrettante vendite solo perché mi aveva aiutato nella compilazione del materiale cartaceo; avrei potuto e forse dovuto non farlo, primo perchè sono lo Store Manager, e se ti chiedo di aiutarmi tu devi farlo, secondo perché sono qui anch'io per guadagnare denaro. La prima occasione che ha avuto lei di dividere una vendita con me, quando io ho chiuso una vendita da 7000 dollari con cui lei era in difficoltà, lei si è guardata bene dal farlo: io l'ho chiamata da una parte e le ho detto: "spiegami perché io divido le mie vendite con te pur avendo il diritto di non farlo e tu alla prima occasione, quando io chiudo una vendita tu neppure mi chiedi se voglio il mio nome sulla ricevuta: tu confondi la gentilezza con la stupidità, e questo non mi piace!". naturalmente ha cercato di biascicare scuse futili del tipo "non lo sapevo" o ancor peggio "non ci ho pensato". Ma ora è sotto rigido controllo. Alla prima cazzata, azione disciplinare. Perché se non ti fai vedere risoluto, prendono il sopravvento. Credetemi. Non avete mai lavorato con i bahamensi e vi auguro di non doverlo fare mai. Comunque, se puoi lavorare con loro, puoi lavorare con chiunque.
Ora vi lascio, augurando a tutti voi buone vacanze. Portatemi con voi. Accendete un computer e cercatemi, io ci sono. Ciao.

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ciao Raul..sono molto contento di quello che scrivi...fatti vedere kazzuto..ricorda sei un ITALIANO in terra straniera ma anche per questo ricordati che abbiamo dominato il mondo con le legioni quando loro ancora adesso mangiano banane..
La nostra storia e cultura non sono invenzioni...Siamo un grande popolo governato da una manica di capre purtroppo...
FORZA E ONORE..è quello che ti ricordo e che ti raccomando...
Un abbracio sincero Marco.

2:23 PM  
Anonymous Anonimo said...

Carissimo Raul, premesso che quasi quotidianamente leggo il tuo blog, oggi non mi posso esimere dal lasciarti un commento per almeno 4 ragioni:
1-nella foto sei veramente bellissimo;
2-il tuo entusiasmo è coinvolgente e molto positivo;
3-la conseguenza del tuo entusiasmo fa sì che dovrò iniziare a mettere i soldi da parte in quanto per il mio prossimo acquisto bisogna considerare anche il costo del viaggio;
4-se il siciliano dovesse farsi vivo non voglio avere il rimpianto di non averti postato tutto il mio affetto....ah, ah, ah!
Sei fortissimo amico mio
Ale

8:24 AM  
Blogger Raoul Sapora said...

Ciao Ale, grazie per il tuo commento ancora una volta. Sì, se vuoi acquistare un diamante questo è senz'altro il posto giusto. Ripeto: non ho la tua mail. Mandamela please.

12:15 PM  
Anonymous Anonimo said...

Sono contento di sentirti e vederti determinato, un solo consiglio (non richiesto) sulle provvigioni: da come descrivi Nassau, non credo proprio che sia un posto dove qualcuno possa apprezzare una generosità signorile da provincia italiana, quel che è tuo è tuo e basta.
Attaccaaaa!!!
Ciao
Paolo Cianfoni

11:02 AM  

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